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Ancora una volta si ritrovarono circondati dai clacson invadenti e ininterrotti dell'India. Se c'era un posto peggiore dell'ashram quello era senza dubbio il mondo esterno. Se c'era un posto peggiore dell'ashram quello era l'India. Un mondo così contorto e insensato, agli occhi dei non indiani, da sconvolgere ogni attesa, tanto provocatorio da turbare quelle menti sprezzanti presuntuosamente ancorate ad un solo mondo possibile, il loro. Moreno l'aveva amata e ancor più, molto di più, ne aveva amato il ricordo, ma come una storia d'amore era finita, forse l'India era mutata, o forse lui dei tempi andati non aveva conservato neppure una sola cellula. Come Moreno anche l'India era in via di estinzione, ma era ancora viva, rivoltante o meravigliosa, proliferante di comportamenti insensati, quasi quanto i nostri, densa di un fascino talmente ricolmo di follia da indurre a dubitare che potesse essere reale.